Italiani residenti all’estero, le agevolazioni per l’acquisto “prima casa” in Italia
Cittadini Italiani residenti all’estero: comprare casa in Italia, quali agevolazioni si possono ottenere?
Gli stranieri scelgono sempre più spesso l’Italia per soggiornare o comprare casa. Anno dopo anno cresce il numero di chi, dall’estero, mette gli occhi sul nostro “Bel Paese” e sui luoghi caratterizzati da una rara bellezza paesaggistica e storica. Ad innamorarsi del nostro territorio sono soprattutto gli europei: tedeschi, olandesi e svizzeri su tutti, ma anche molti russi che puntano a pezzi unici e di altissimo pregio. Poi ci sono gli americani, i norvegesi e qualche orientale, più pratici ma non meno esigenti.
Se lo straniero vuole immergersi nella cultura italiana, negli ultimi anni, buona parte del mercato immobiliare è mosso da cittadini italiani, emigrati anni fa all’estero, che vogliono rientrare in Italia acquistando una casa da utilizzare, inizialmente come casa vacanze, e successivamente trasferircisi quando saranno in pensione.
Il rientro a casa, di italiani emigrati all’estero negli anni ’60, ‘70 e ’80, dopo anni di lavoro ed in molti casi di successi imprenditoriali in ogni campo lavorativo, sono la rappresentazione dell’amore per il proprio Paese. Un ritorno a casa di persone che hanno sacrificato una buona parte della loro vita nel loro lavoro e nel loro sogno, affermandosi all'estero.
L’acquisto di una proprietà immobiliare di prestigio, nel proprio paese di origine è anch’essa dimostrazione del successo ottenuto oltre frontiera.
Ma per questi cittadini italiani residenti all’estero, quali agevolazioni possono ottenere comprando casa in Italia?
Il primo requisito che conta è avere la cittadinanza italiana, per cui in primo luogo non vi sono problemi nel caso in cui un cittadino italiano sia residente all’estero.
La questione della residenza all’estero diventa rilevante solo nel caso in cui si chiedono le agevolazioni fiscali per l’acquisto come “prima casa”.
Molti pensano che per acquistare la prima casa in Italia sia necessario essere iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero). Ma si tratta di una convinzione erronea: sono esclusi infatti i lavoratori stagionali, i militari, i diplomatici e tutti coloro che hanno trascorso un periodo fuori inferiore ai 12 mesi.
Per quanto riguarda gli italiani residenti all’estero, è comunque possibile accedere all’agevolazione per l’acquisto degli immobili nel territorio italiano. La forma agevolata viene confermata dall’Agenzia delle Entrate, con Circolare 1° marzo 2001, n.19/E.
Le agevolazioni “prima casa” sono previste nel caso in cui non si è già titolari sul territorio italiano, di un’altra abitazione acquistata con le medesime agevolazioni, si tratta di un immobile che non rientri nelle categorie catastali escluse quali ad esempio le case di lusso A1, A8 e A9. Se richiede le agevolazioni prima casa un residente all’estero, occorre analizzare la possibilità che gli vengano concesse nonostante non possa avere la residenza nel Comune dove si trova l’immobile, avendola appunto all’estero.
Un italiano residente all’estero per motivi di lavoro, può comunque acquistare in forma agevolata un immobile nel territorio nazionale, purché lo stesso sia di fatto la prima casa in Italia.
In ogni caso, al contrario di un cittadino italiano residente in Italia, non è necessario che il soggetto abbia residenza nell’abitazione acquistata in Italia, per poter avere accesso all’agevolazione “prima casa”, perché la residenza può essere mantenuta all’estero per motivi di lavoro, anche per un periodo prolungato di tempo.
Per stabilire la residenza all’estero inoltre non è necessaria neanche l’iscrizione all’AIRE, ma è sufficiente una autocertificazione che attesta che il soggetto lavora e vive stabilmente all’estero.
Viene ricordato quindi che non sussiste obbligo di residenza nel territorio italiano. In questo caso quindi il soggetto può procedere all’acquisto in modo agevolato come “prima casa” con le seguenti aliquote:
Acquisto da privato o esente IVA
In caso di acquisto da un privato (o da un'azienda che vende in esenzione Iva) deve versare un'imposta di registro del 2% (agevolazione prima casa), anziché del 9%, sul valore catastale rivalutato dell'immobile, mentre le imposte ipotecaria e catastale si versano ognuna nella misura fissa di 50 euro ciascuna.
Acquisto da società soggetta a IVA
Se invece il venditore è un'impresa con vendita soggetta a Iva, l'acquirente dovrà versare l'imposta sul valore aggiunto, calcolata sul prezzo pagato per l’acquisto, pari al 4% (agevolazione prima casa), anziché al 10%. In questo caso le imposte di registro, catastale e ipotecaria si pagano nella misura fissa di 200 euro ciascuna.
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