Il brand “Tuscany” nel mondo: enogastronomia, moda e l'immobiliare di lusso spopolano all’estero
Tra export di vini e oli pregiati, moda, prodotti enogastronomici e proprietà di lusso in vendita
Le ville e casali di lusso, ma anche la cucina e prodotti tipici, rendono la Toscana una meta rinomata per sia per italiani sia per stranieri. Non sono solo turisti ed acquirenti a giungere in Toscana; anche questa regione giunge all’estero via export. Broker Immobiliare Exclusive Real Estate propone ville e casali di lusso in vendita in Toscana, regina dell’alta moda, delle prelibatezze culinarie, e degli immobili di lusso.
Le caratteristiche che rendono unici i casali toscani non solo attraggono acquirenti da ogni parte del globo, ma vengono anche imitati in altri paesi per dare un tocco di classe in più. Pietre a vista, mattonelle e tegole in terracotta, pavimentazioni in marmo e travertino, e il caratteristico mandolato spopolano soprattutto in California, dove le ville in “Tuscan style” circondate da oliveti e vigneti ricreano un’atmosfera toscana. L’architettura toscana, tuttavia, non è l’unico export a spopolare all’estero.
Quando si tratta di stile, il mondo cerca di portare un po’ di Toscana non solo nelle loro proprietà, ma anche nel loro guardaroba. Molte sono le case di moda fiorentine i cui capi vengono esportati nel mondo, quali Gianfranco Lotti, Gucci, Roberto Cavalli, Ermanno Scervino, Stefano Ricci, Patrizia Pepe, Enrico Coveri ed Emilio Pucci. Tra le prime case di moda ad aprire la strada per questo tipo di società a Firenze sono Gucci e Salvatore Ferragamo, fondate rispettivamente nel 1921 e nel 1927. Non è un caso quindi, che la sfilata di moda più significativa della storia italiana si sia svolta a Firenze, il 12 febbraio 1951. Cinque importanti buyers americani si recarono a Villa Torrigiani sotto invito del marchese Giovanni Battista Giorgini, il quale voleva promuovere la moda Made in Italy, obiettivo che raggiunse con successo, poiché i riflettori della moda si spostarono da Parigi a Firenze.
Sempre in tema di moda, Firenze è famosa anche per la conceria. La città era già celebre per la lavorazione della pelle già nel ‘300, ed è ancora presente il distretto del cuoio a Santa Croce sull’Arno. Qui, secondo l’Associazione Conciatori, avviene circa il 35% della produzione nazionale di pelli ed il 98% della produzione nazionale di cuoio da suola. Si stima che nel 2021, sul totale del fatturato derivante dal Made in Italy esportato all’estero dalla provincia di Firenze, il 61,2% deriva dai prodotti in pelle, mentre il 24,3% dall’abbigliamento.
Ma ciò che rende la Toscana rinomata nel mondo, ancora più dell’architettura e della moda, è la produzione vitivinicola e di olio extravergine di oliva. Le categorie DOC e DOCG – rispettivamente denominazione di origine controllata e denominazione di origine controllata – sono utilizzate in enologia per l’etichettatura per certificare la qualità sia del vitigno di provenienza sia la produzione del vino. Molti di questi vengono esportati nel mondo, quali il Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti e Chianti Classico, tra i numerosi altri. Secondo diverse fonti che monitorano l’export italiano di vini, da gennaio a novembre 2021 sarebbe stato esportato vino toscano per 840 milioni di euro. Ma poiché la denominazione è simile, qual è veramente la differenza tra DOC e DOCG? Quando un vino è marchiato DOC significa che è stato prodotto in una zona specifica con uno specifico metodo di produzione approvato da un decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. I vini etichettati DOC per almeno dieci anni possono passare all’etichettatura DOCG dopo analisi organolettiche e chimico-fisiche e approvazione della produzione, imbottigliamento incluso. È previsto anche assaggio.
Anche l’olio d’oliva toscano, esportato soprattutto negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone, Danimarca e Svezia, ha denominazioni che ne certificano la qualità, IGP (Indicazione Geografica Protetta) e DOP (Denominazione di Origine Protetta). Per ottenere la denominazione IGP è sufficiente che una sola fase della produzione sia legata ad una precisa zona geografica che renda il prodotto unico. La denominazione DOP è più selettiva, e certifica che l’intera produzione, dalla raccolta all’imbottigliamento, avviene in un preciso luogo con caratteristiche uniche. Si stima che il 70% dell’olio di oliva toscano IGP esportato all’estero arriva negli Stati Uniti.
E come parlare di vino ed olio d’oliva senza parlare della cucina toscana. Oltre al vino e l’olio extravergine di oliva, i prodotti più esportati all’estero dalla Toscana sono il prosciutto toscano, la finocchiona, la mortadella di Prato, ed il lardo di Colonnata, ma anche diversi formaggi, soprattutto il pecorino, quali pecorino toscano, pecorino maremmano e pecorino della montagna pistoiese.
Acquistare una proprietà di lusso in Toscana tramite i servizi professionali di Broker Immobiliare Exclusive Real Estate significa avere la possibilità di vivere nel bel mezzo di una regione rinominata nel mondo per i suoi prodotti pregiati.